INFERNO

Mappa della cantica dantesca.

Struttura della mappa
Una tripartizione dello spazio a disposizione in sezioni verticali che offre una duplice possibilità di lettura: per bande verticali e scorrendo orizzontalmente da una banda all’altra.

Colonna centrale
Lo schema, volutamente conico, rappresenta la divisione per canti. Pochi richiami paesaggistici di riferimento: due fiumi, l’Acheronte e il Flegetonte; il Cocito; le mura della città di Dite e soprattutto due porte: la porta dell’Inferno e quella della Città di Dite. Alle estremità di destra o di sinistra dell’imbuto sono visibili delle frecce. Indicano il verso del cammino di Dante. La destra indica la coscienza, la contemplazione e la ricerca spirituale. La sinistra, l’inconscio, verso l’azione inconsapevole. La scelta dei versi: la cantica infernale viene privata di tutti i riferimenti cosmologici, astronomici, teologici. I versi scelti sono un ininterrotto racconto di incontri e si può procedere nella lettura da un canto all’altro.

« L’Inferno ospita tutti quelli che secondo il Dante di una volta erano condannati a una pena infinita, e oggi, però, dimorano qui tra noi, i vivi, portando avanti impuniti i loro misfatti, incensurati, ammirati da molti. Qui tutto è saldo, oliato, garantito, non si dubita di niente, e ogni sofferenza viene scrollata via. Soltanto a noi che presumiamo di non farne parte, e siamo invece legati a loro con il nostro sconforto, con la mancanza di vigore per poterli spodestare, essi fanno paura. Vediamo i loro intenti, vediamo da dove vengono e vediamo la meta che si sono prefissati, e dobbiamo restare qui, loro alleati, finché li lasciamo fare. »

Peter Weiss | scrittore, drammaturgo

Colonna di sinistra
L’idea è quella di mantenere l’impianto medievale cristiano. La colonna sinistra è organizzata in bande orizzontali di due colori che si alternano a indicare cerchi, gironi e bolge. Le bande verticali poste all’estrema sinistra indicano i tre peccati puniti all’inferno: Incontinenza, Violenza e Frode. Una banda verticale più interna in corrispondenza della Frode distingue le Malebolge e i Traditori.

Colonna di destra
Un’astrazione. Una catena ininterrotta di testi del Novecento. Un’idea di fondo: “l’uomo moderno non può semplicemente credere, ma ha bisogno di capire”. Le citazioni sono quelle di chi ha cercato di “capire” il testo dantesco. Ciascuno a suo modo. Come critico letterario, come artista al quale il testo dantesco è servito da fonte di ispirazione, come interprete alla luce delle teorie contemporanee. Tra gli artisti: Pier Paolo Pasolini, Edgar Lee Master, Bob Dylan, Peter Weiss. Adriana Mazzarella, Giorgia Sitta e Mario Pigazzini tra i maggiori interpreti in chiave psicanalitica e alchemica. Le voci dei critici sono innumerevoli e includono anche alcune tra le maggiori voci straniere: Auerbach, Pound, Borges. Unico accenno di schema suggerito dal testo di Adriana Mazzarella “Alla ricerca di Beatrice”.

SCHEDA TECNICA

“INFERNO”
Un unico formato cm 140 x cm 148

Due le versioni disponibili, 'OLIVA' e 'TORTORA'.

AUTRICE: Ricerca e testi a cura di Sara Carbone.

REALIZZATO IN COTONE

“INFERNO” presenta un'abbondanza sui quattro lati per permettere una facile e corretta intelaiatura.

Scrivendo a angela@paesaggidiparole.it puoi richiedere la spiegazione completa di quest’opera.

Una rilettura di Dante alla luce delle teorie di Carl Gustav Jung. Le bande verticali a sinistra della colonna, in perfetta corrispondenza con quelle della colonna di sinistra, individuano il Regno della Lonza, del Leone e della Lupa. Nella prospettiva junghiana essi corrispondono a tre stadi del percorso umano: distacco dalla corporeità, distacco dall’emotività e distacco dalla mente egoista, indicati nella banda verticale a destra della colonna.

In quest’ultima colonna in basso: la Metanoia. Attraversare Lucifero vuol dire attraversare quella fase che nelle religioni orientali prende il nome di metanoia, cambiamento d’intelletto. Una conversione. Da cosa, verso cosa? Dall’ombra di sé stessi al chiaro mondo dei vivi.