WELTANSCHAUUNG

È un termine non esattamente traducibile nella lingua italiana perché non esiste nella nostra lingua una parola che le corrisponda appieno.

Weltanschauung esprime un concetto astratto che può essere tradotto, in modo riduttivo, con “visione del mondo”, “immagine del mondo” o “concezione del mondo”.

Il màndala è, a sua volta, nelle tradizioni religiose buddista e induista, una rappresentazione simbolica del cosmo, spesso realizzata con intrecci di fili su telaio o con polveri di vario colore sul suolo, o dipinta su stoffa, o affrescata sulle pareti del tempio e nel nostro caso, da un intreccio di pensieri e di parole.

« In un angolo remoto dell’universo scintillante, diffuso in innumerevoli sistemi solari, c’era una volta un astro sul quale animali intelligenti inventarono la conoscenza. Fu il minuto più tracotante e più menzognero della “storia universale”; ma fu solo un minuto. Dopo pochi respiri della natura, l’astro si irrigidì e gli animali intelligenti dovettero morire. »

Friedrich Wilhelm Nietzsche | filosofo

Ricercare il senso ultimo delle cose è una prerogativa umana perché l’uomo è l’unico essere vivente ad avere la consapevolezza (e l’ossessione) della morte.

Questo màndala evidenzia, citando decine di autori, come la bellezza e la magia di un’esistenza non stiano nella ricerca del suo senso ultimo, ma nell’esistenza stessa che risponde ad infinite casuali convergenze che l’hanno resa possibile ed irripetibile.

Decine di scrittori, filosofi e poeti sono chiamati a sostenere la tesi riportata al centro del màndala: "Perché le cose devono avere un senso? Non è già 'magico' il fatto che esistano o che succedano?"

SCHEDA TECNICA

“WELTANSCHAUUNG”
cm 100 x cm 100
cm 120 x cm 120
cm 140 x cm 140

L’opera attualmente è realizzata in tre versioni cromatiche.

REALIZZATO IN PVC O IN COTONE

“WELTANSCHAUUNG” presenta un'abbondanza sui quattro lati per permettere una facile e corretta intelaiatura.

Questo màndala rivela come ogni esistenza possa essere mistica nel senso laico del termine, cioè “altamente significativa”, perché mai totalmente conoscibile nella sua profonda unicità ed infine come il senso di un’esistenza non sia ricercabile in modo aprioristico, ma sia un fatto individuale determinato dalle singole scelte che ognuno di noi fa nel corso della propria vita.